ski resort project

Ski resort website translation

Wow, this project was so much fun. It certainly got my creative juices flowing and my feet itching to be rammed into my ski boots and get whooshing down the slopes!

The website was part of an overall rebranding project for a ski resort which included the design of a great new logo.

The translation itself was varied and never dull. As with most website texts, parts of it required transcreation, looking at the essence of the message and finding a creative and impactive way to get people excited about everything the resort has to offer. Other parts needed an approach which focused more on accuracy and clarity, with important details about skipasses, rates, etc.

This project enabled to make the most of my passion for skiing and everything mountain-related. My knowledge of the relevant terminology and my experience with tourism texts gave me a head start in crafting enticing and functional texts for the English version of this website.

Why not check out the website – just click here!

 

Eating Up Italy: uno spuntino di riflessione

Sto leggendo il libro di Matthew Fort, Eating Up Italy: Voyages on a Vespa che parla del suo viaggio dal sud al nord dell’Italia alla ricerca dei piatti, della cultura e della cucina italiana  in tutte le sue sfumature; e lo porta a conoscere la gente di questo mondo.

Il libro mi sta piacendo molto per come scrive l’autore, ma quello di cui voglio parlare è:

  •  il modo in cui gli stranieri descrivono l’Italia
  •  quanto questo punto di vista sia importante nelle traduzioni.

Cominciamo col primo…vediamo come l’Italia è vista da fuori con l’aiuto di Matthew Fort.

Arestaurant_italy differenza di tanti che scrivono dell’Italia, Matthew Fort, infatti, non si propone come un grande esperto dell’Italia, ma piuttosto come una persona con una conoscenza limitata sia del paese che della lingua.
Sicuramente è appassionato e si intende di cucina, ma in generale è come tanti turisti o viaggiatori che visitano l’Italia: non ci vivono, non ci hanno vissuto e sono privi di qualsiasi contatto di parentela con italiani.

L’esperienza che fa l’autore nel suo viaggio è paragonabile a quella ricercata da chi fa il turista in Italia (anche se magari apprezzano di più essere chiamati viaggiatori piuttosto che turisti) cercando, seppur in breve tempo, di gustare il piacere della Dolce Vita.

Partendo da questi presupposti, ho individuato alcune carateristiche che emergono dal libro e che penso siano importanti da analizzare quando ci si appresta a tradurre un testo italiano di enogastronomia:

Passione – La passione è una carateristica degli italiani che ricorre frequentamente nel libro, sopratutto nel contesto della cucina. Gli italiani passano tanto tempo a cucinare, mangiare e, pure mentre mangiano, parlano della cucina. Questa è un’esperienza che ho avuto io stessa! L’Italia è sicuramente l’unico paese nel mondo dove è normale passare un’ora a discutere sulle particolarità del cappuccino perfetto o, nel caso che cita Fort, passare 40 minuti a discutere di patate.

Orgoglio – Insieme alla passione c’è l’orgoglio. Questo orgoglio si trasferisce nel modo in cui le persone nel libro descrivono i piatti. Nonostante la quasi totalità delle volte non siano molto precisi nel descrivere una ricetta, gli italiani incontrati da Fort (e da me) tendono a considerare il piatto oggetto del discorso come un qualcosa di unico, qualcosa che va trattato con il massimo di rispetto.

Inoltre, all’orgoglio si unisce un pizzico di mistero come ad esempio il q.b (quanto basta) per il sale e il pepe di una ricetta, o il classico “un po’ di aglio, un po’ di cipolla” che potrebbe essere un trucco per non rivelare mai tutti i segreti di una ricetta, che l’orgoglio appunto, vuole resti unica!

cucina_territorioTerritorio – Il forte legame tra la cucina ed il territorio, in Italia, è qualcosa che colpisce sempre chi viene da fuori. Ogni regione, città, paese e villaggio può avanzare le pretese su una marea di piatti. Ogni piccolo comune rappresenta un vasto mondo culinario da scoprire, con piatti impossibili da ritrovare ad appena 100Km di distanza. Questa molteplicità di aspetti, per chi viene dall’Inghilterra multiculturale con ristoranti e piatti provenienti da tutti gli angoli del mondo, rappresenta l’opportunità di vivere per un momento la situazione apposta ed altrettanto meravigliosa. Un piccolo stivale sulla carta geografica, attraversato in tavola, può richiedere molto più tempo di una vita intera!

Tradizione – Questo é un punto cruciale per l’esperienza gastronomica italiana perché partendo dal presupposto che la cucina è uno specchio della cultura e della storia di un luogo, ai giorni nostri è difficile percepire l’esperienza autentica in una nazione che ha fatto del turismo gastronomico la sua principale vocazione.

Nel libro c’è l’esempio della cicerchia – un’ingrediente che richiama un’epoca passata di povertà – un’ingrediente che ormai si mangia meno ed alcuni italiani neanche hanno mai mangiato…perchè? Perchè grazie ad un tenore di vita più alto rispetto al passato, gli italiani non sono più costretti a mangiare le cicerchie, e quindi piatti della tradizione di inizio novecento rimangono incastonati nei luoghi d’origine di questo legume (Umbria e Marche ad esempio). I viaggiatori, invece, si esalterebbero ad assaggiare questa “novità”, perchè essa rappresenta un nesso con la storia e la cultura italiana, anche se non rispecchia accuratamente le norme ed abitudini di oggi.

I viaggiatori cercano sempre qualcosa di più “romantico”, più legato alla tradizione.

Il modo in cui uno cucina_tradizione_traduzionestraniero vede ed apprezza l’Italia non è uguale al modo in cui un italiano la vive, o pensa di viverla. Ma alla fine della fiera, non sono le apparenze e le percezioni che valgono di più rispetto alla verità? Nel mondo della traduzione, soprattutto nei testi con uno scopo di promozione turistica, non è importante soltanto sapere e capire cosa vogliono comunicare gli italiani, ma pensare soprattutto a quello che vogliono percepire i potenziali turisti. Trovando un equilibro tra queste due prospettive si possono proporre delle esperienze uniche per i viaggiatori, conservare e mettere in risalto la cultura e la tradizione italiana.

Anche se gli italiani conoscono il loro paese meglio di nessun altro, quello che un italiano ritiene importante ed interessante per i turisti potrebbe non conciliare con quello che cerca un turista da un’esperienza in Italia. Per rendere funzionale un testo di promozione turistica, è fondamentale che questo comunichi con chi lo legge e risponda e i suoi desideri.